Tre film #2

Questa volta non vi racconto di film visti a casa, ma in vacanza… Sì perché ci siamo presi, per una settimana, un bungalow in Val di Ledro: e, fra passeggiate, letture e riposo, c’è stato anche il tempo per qualche film. Pellicole che volevamo vedere da tempo, e che abbiamo riversato in una chiavetta usb, con la speranza (ripagata) che la tv riuscisse a leggerle.

E, quindi:

  • Mosche da bar“: la prima regia di uno dei miei attori preferiti, Steve Buscemi (che poi, grazie agli amici di L’Ultimo Spettacolo, ho scoperto pronunciarsi Busemi!)… Un film indipendente del 1996 che caracolla – al pari del protagonista, un italo-americano semialcolizzato con mille problemi – fra bar, sfigati di ogni risma, furgoncini gelato, feste in casa, lolite ammiccanti e i marciapiedi del Queens. Una specie di Bukowski rinunciatario e tenero: e, come (quasi) sempre, il buon Buscemi (regista, ma anche sceneggiatore e interprete) finisce per buscarsene un bel po’… Non come in “Fargo”, eh (no spoiler), ma la sua bella dose di lividi se la porta a casa. Un film dall’andamento lasco e frammentario, ben girato, e che lascia in bocca il sapore di una quieta disperazione: nel cast, fanno la loro comparsa Chloë Sevigny (alla sua seconda apparizione assoluta), Daniel Baldwin e Anthony LaPaglia, noto ai più per i 160 episodi del serial poliziesco “Senza traccia”.
  • Pranzo Reale“: commedia british che più british non si può, arricchita dalla presenza del Monty Phyton Michael Palin, dalla strepitosa Maggie Smith e da un cast perfetto. La trama verte sulle traversie di uno stralunato podologo di paese (Palin), vessato dall’ambiziosa moglie che vuole a tutti i costi conquistarsi un posto nell’ingessata e ipocrita Inghilterra dell’immediato Dopoguerra: e per rifarsi dei notabili del paesello, che intendono violare il razionamento alimentare allestendo una cena con tanto di maiale “illegale”, è costretto a rubare il povero suino…. Ma riuscirà a macellarlo, e gustare le sue costine? Non svelo altro, ma lo scioglimento della trama sarà tutt’altro che consolatorio: e proprio questo è uno dei meriti maggiori della pellicola. Oltre, ovviamente, al grugnante maialino rosa, che ci regala alcune sequenze di puro spasso.
  • La donna della domenica“: il film del 1975 di Luigi Comencini, mi raccomando, non il reboot televisivo del 2011… La storia segue, con qualche necessaria sforbiciata, la trama del noto giallo di Fruttero & Lucentini, ambientata nella “mia” Torino: la regia non offre particolari spunti, ma tutto o quasi si basa sui dialoghi e sulle spumeggianti performance offerte da alcuni caratteristi particolarmente in palla (il roco Gigi Ballista, la strepitosa Lina Volonghi e il simpatico Pino Caruso)… Ed è proprio la – appunto – inevitabile sforbiciata narrativa a colpire quella che del libro era la cosa più bella: quegli intrecci di cattiverie in punta di fioretto, ammiccamenti e velenosi sottintesi tanto tipici di una certa alto-borghesia sabauda d’un tempo… E di cui, nel film. non restano che pochi – ma indimenticabili – esempi. In parte Jean-Louis Trintignant, che restituisce perfettamente il rabbioso imbarazzo di un omosessuale non dichiarato e che tale vuol restare (altri tempi, signora mia, altro che coming out…); abbagliante Jacqueline Bisset, una delle bellezze più eroticamente algide che ricordi; mentre non mi convince Mastroianni, troppo anodino. Ah, le musiche sono del grande Ennio Morricone.

Abbiamo parlato di:

  • Trees Lounge” (“Mosche da bar”) (1996, USA, 95 min)

Regia: Steve Buscemi

Soggetto e sceneggiatura: Steve Buscemi

Interpreti principali: Steve Buscemi (Tommy), Chloë Sevigny (Debbie), Antony LaPaglia (Rob)

Musiche: Evan Lurie

  • A Private Function” (“Pranzo reale”) (1984, UK, 94 min)

Regia: Malcolm Mowbray

Sceneggiatura: Alan Bennett, Malcolm Mowbray

Interpreti principali: Michael Palin (Gilbert Chilvers), Maggie Smith (Joyce Chilvers), Denholm Elliott (Dr Charles Swaby), Pete Postlethwaite (Douglas J. Nuttol)

Musiche: John Du Prez

  • La donna della domenica” (1975, Italia-Francia, 105 min)

Regia: Luigi Comencini

Soggetto: Fruttero e Lucentini

Sceneggiatura: Agenore Incrocci, Furio Scarpelli

Interpreti principali: Marcello Mastroianni (commissario Santamaria), Jacqueline Bisset (Anna Carla Dosio), Jean-Louis Trintignant (Massimo Campi)

Musiche: Ennio Morricone

9 pensieri riguardo “Tre film #2

  1. Quando ho letto Mosche da bar ho detto: ah sì, Bukowski…
    Poi andando avanti: ma era di Buscemi? (tra l’altro: anch’io ci rimasi quando scoprii la pronuncia)
    E infatti no, io avevo visto Moscone da bar, sempre su Bukowski, ma di Schroder…
    Questo no…
    E comunque la distribuzione italiana sempre puntuale quando deve tirar fuori dei titoli ingannevoli…

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